Il gruppo BMW ha chiuso il primo trimestre con risultati finanziari in flessione. Nonostante ciò, i vertici aziendali hanno deciso di confermare le stime per l'intero 2025, al contrario di molti altri costruttori, costretti a cancellare o rivedere al ribasso le previsioni annuali a causa del clima di crescente incertezza economica. A Monaco di Baviera riconoscono comunque le difficoltà del contesto operativo, ancor più dopo conti aziendali che hanno mostrato un calo generalizzato delle principali voci operative.
I conti. Il gruppo bavarese ha chiuso il trimestre con 586.117 vetture consegnate, l'1,4% in meno rispetto al pari periodo dell'anno scorso a causa, soprattutto, dell'andamento negativo del mercato cinese e nonostante le buone performance delle auto elettrificate: ne sono state vendute 157.487 (+28,5% e un peso sui volumi totali del 26,9%), di cui 109.513 elettriche pure (+32,4%). Il venir meno del contriubuto del mercato cinese ha però prodotto effetti sui ricavi, scesi del 7,8% (-8,7% a cambi costanti) a 33,76 miliardi, mentre l'utile operativo è peggiorato del 22,5% a 3,14 miliardi, per un margine in contrazione dall'11,4% a 9,2%, e l'utile netto del 26,4% a 2,17 miliardi. Le attività prettamente automobilistiche hanno pagato vicende sempre legate alla Cina: il gruppo cita i dazi europei sulle elettriche costruite nel Paese del Dragone, segnalando un aumento dei costi commerciali che ha avuto conseguenze sulla redditività: a fronte di ricavi in calo del 5,6% a 29,2 miliardi, l'utile operativo è diminuito del 25,3%, con un'incidenza sul fatturato del 6,9%, un livello inferiore all'8,8% di un anno fa, ma comunque in linea con le aspettative. Male anche la generazione di cassa, con flussi per 413 milioni, un terzo circa degli 1,283 miliardi dei primi tre mesi del 2024.
Le previsioni e i rischi. Il gruppo ha comunque confermato le previsioni annuali, nella convinzione di avere in atto una strategia ideale per affrontare le attuali turbolenze internazionali. "Più l'ambiente è impegnativo, più è cruciale avere prodotti convincenti, una strategia coerente e un elevato grado di flessibilità. Il nostro approccio aperto alla tecnologia rimane un fattore chiave di successo e siamo in grado di soddisfare le varie esigenze dei clienti mondiali. Questo ci permetterà di ottenere risultati solidi e di rimanere al passo con i tempi per raggiungere i nostri ambiziosi obiettivi per l'intero anno", ha detto l'amministratore delegato Oliver Zipse. Nello specifico, i vertici aziendali puntano a una "leggera crescita" delle vendite e un "lieve" incremento del peso delle elettriche sui volumi totali, prevedondo un utile operativo di gruppo stabile e un margine operativo per le attività automobilistiche tra il 5% e il 7%, nonché flussi di cassa superiori ai 5 miliardi. Tuttavia, da Monaco non mancano di lanciare un avvertimento: le previsioni scontano già fattori quali il peggioramento delle prospettive economiche mondiali e l'impatto dei dazi, ma eventuali cambiamenti nelle condizioni politiche e macroeconomiche potrebbero pesare sulle attività. A tal proposito, il gruppo cita i rischi legati a ulteriori aumenti delle tariffe doganali e all'intensificazione delle delle controversie commerciali a livello globale.