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50 anni in Sud Africa, tra fabbriche green e aiuti alla popolazione

Il futuro della BMW è "elettrico, digitale e circolare". Ma oltre alla sostenibilità ambientale, uno dei pilastri dell'Elica è anche la sostenibilità sociale. Per questo, da molti anni il gruppo tedesco investe in moltissime realtà che necessitano di aiuti, economici e strutturali, con l'obiettivo di fare del bene e di creare un futuro anche per i meno fortunati. Come è successo in Sud Africa, dove la BMW ha appena festeggiato i suoi 50 anni di presenza e dove, da molto tempo, investe per far crescere le popolazioni locali. Come? Sostenendo progetti scolastici e creando posti di lavoro nelle sue fabbriche e nei suoi centri di ricerca, che abbiamo visitato durante le celebrazioni del mezzo secolo di produzione automobilistica del brand in Sud Africa.

Fabbrica globale. La storia sudafricana della BMW nasce nel 1973, quando vicino a Pretoria viene inaugurata la prima fabbrica del marchio al di fuori dell'Europa. Si parte con modelli destinati al mercato locale (dalle 1800 SA alle Serie 3 passando per le 5 e 7), ma questa realtà cresce rapidamente fino ad arrivare ad assemblare auto destinate a tutti i principali mercati globali: dalle linee di Rosslyn sono uscite 1,6 milioni di vetture, alcune delle quali sono arrivate anche in Europa, come nel caso dell'attuale generazione della BMW X3. Nei prossimi anni lo stabilimento diventerà ancora più importante a livello globale, poiché sarà l'unico responsabile della realizzazione delle X3 ibride plug-in di nuova generazione.

Dalle scuole a un futuro professionale. In totale, l'impianto di Rosslyn ha 5.289 lavoratori, ma influisce indirettamente sulla vita di oltre 50 mila persone, tra indotto e famiglie. E l'obiettivo della BMW, tra investimenti milionari e nuove attività, è quello di incrementare ulteriormente questi numeri, aiutando le popolazioni locali in diversi modi. Da anni, infatti, il gruppo investe in diverse realtà per fornire un'occasione ai giovani più bisognosi, che grazie agli investimenti del brand tedesco possono studiare, vestirsi e mangiare. Dalle varie scuole sostenute dalla BMW, alcuni giovani sudafricani continuano il loro percorso di studi con l'obiettivo di essere assunti proprio dal costruttore. È il caso delle Ntsha-Peu Primary School e Lethabong Secondary School, che abbiamo visitato scoprendo come gli aiuti forniti dalla BMW consentano ai ragazzi di prepararsi per il loro futuro. Nel caso della scuola primaria, per esempio, il gruppo tedesco ha fornito, tra le altre cose, un sistema di accumulo dell'energia realizzato riciclando batterie dei prototipi di X3 plug-in hybrid: una dotazione fondamentale per consentire l'utilizzo delle nuove tecnologie per l'apprendimento in una zona in cui l'energia elettrica non sempre è disponibile con continuità. Alla Lethabong, invece, i ragazzi hanno a disposizione un laboratorio di robotica nel quale sviluppano veicoli in miniatura e apprendono i linguaggi di programmazione, mettendo così le basi per un futuro lavoro in ambito automotive, magari proprio nell'IT Hub della BMW a pochi chilometri da Pretoria. Proprio in questa scuola secondaria, gli aiuti economici della BMW hanno consentito di ampliare il numero di studenti da 1.000 a 1.400 e per i prossimi anni sono previsti nuovi interventi strutturali di ammodernamento delle strutture per accogliere sempre più ragazzi.

Obiettivo green. La BMW ha in programma anche a un aggiornamento della fabbrica di Rosslyn, per la quale sono previsti 200 milioni di euro di investimenti per la transizione verso l'elettrico. Come detto, si partirà con la nuova generazione della X3 ibrida plug-in, ma in futuro qui si produrranno anche vetture 100% elettriche. Tutto questo con un occhio di riguardo alla sostenibilità, perché il costruttore ha già avviato diverse iniziative per il risparmio energetico e il riciclo degli scarti produttivi. Dal 2018, per esempio, la fabbrica ha ridotto del 14% il consumo di energia elettrica e del 38% quello di acqua. In più, il 100% dei rifiuti vengono riciclati, creando per esempio insieme all'azienda sudafricana Envirolite dei mattoni per la costruzione di edifici. Con questo materiale da costruzione sostenibile ricavato dal polistirene sono già state costruite 656 abitazioni.




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